BISCLAVRET: scritto molto bene, secondo me va letto lentamente, prestando molta attenzione anche alle minime descrizioni sia dei luoghi che delle cose e delle persone, perché sono comunque frutto di un sensibile e notevole lavoro di studio e ricerca da parte delle scrittrici.
Quest’ultima considerazione credo riguardi anche il glossario, che forse è consigliabile consultare man mano si incontrano nomi strani anche di persone, per capirne meglio il significato e la ricerca sopra citata.
Bella la personalità di Aimone: pur vivendo in un periodo buio, con un ruolo abbastanza combattivo e pure una natura lupesca, dimostra molta sensibilità e rispetto sia verso il mondo umano, femminile, che verso i suoi subalteni ed il regno animale.
Tramite le visioni, pur di fronte ad un villaggio distrutto ed a “ villani “ massacrati emerge l’ottimismo e la speranza di Aimone per una società dove vengano riprese le normali attività e si possa godere della quotidianità in contrapposizione a distruzione, duelli e sangue. Gli basta vedere un bel paesaggio naturale perché gli torni il buon umore e gli si scaldi il cuore.
Le visioni di Aimone permettono anche l’uso di termini contemporanei quali colesterolo, diabete, gelati. Si percepisce la propensione e l’essere favorevole del personaggio all’ uso di strumenti che migliorino la qualità della vita umana e perché no animale.
Mi è piaciuto molto il capitolo in cui il protagonista va a trovare la seconda madre lontano dall’abitato e le affida i fratellini orfani…. e la descrizione della nevicata e del giorno seguente.
Credo sia stato fatto un buono studio sulla vita e comportamenti dei cavalieri , delle loro armi e duelli. Si avverte la divisione in classi sociali, certi comportamenti sono consentiti ad alcuni e non ad altri in base al livello sociale, ma di questa cosa, in amore, Aimone un po’ “ francamente se ne infischia “.
Complimenti ad Elena e Vittoria ed attendiamo nuove avventure del cavaliere ………. ( nessun riferimento a quello dei giorni nostri ……..)
Grazia