“Ché a nulla vale incontrare qualcuno o qualcosa se nessun lampo si produce nella mente.”

martedì 23 novembre 2010

Cara Vittoria,
ho letto il libro, che mi è molto piaciuto. In particolare, ho apprezzato il linguaggio e lo stile, che riescono nella difficile impresa di riportarci indietro di secoli ed essere, al contempo, facilmente comprensibili. Il modo con cui avete affrontato e risolto il tema della "diversità" e dell'accoglienza dell'altro è lieve e sensibile. Infine, il gioco di contrapposizioni e rimandi tra passato, presente e futuro ci aiuta a capire e ad identificarci con Aimone. Le sue difficoltà nel capire il futuro in cui si trova suo malgrado proiettato e che interpreta con i suoi strumenti culturali, sono le stesse che noi abbiamo quando, con i nostri attuali strumenti culturali, altrettanto inadeguati, cerchiamo di interpretare e capire la società medievale. Siamo tutti viandanti dello spazio e del tempo. 
Complimenti ancora, sono già in "dolce attesa" del prossimo romanzo.
Monica

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