“Ché a nulla vale incontrare qualcuno o qualcosa se nessun lampo si produce nella mente.”

sabato 2 aprile 2011

Ho finito la prima lettura del libro ieri sera, riservandomi quella dell'argutissimo glossario all'avvio di questa giornata.... Grazie, innanzitutto, per aver sollevato il mio animo da una certa angoscia serotina... 
 
Davvero interessante l'innesto della moderna classicità Leguiniana sullo zoccolo originalmente classico francese, oltre alle rimembranze Bergmaniane e Viacolventesche. Sapida l'ironia dei nomi che, come ho detto, si disvela nel glossario (imperdibile).... 
 
Notevole la trovata della critica alla contemporaneità attraverso lo sguardo (per di più visionario) di Aimone, che si avvantaggia di "una certa distanza, ciome quando, nel prendere di mira una preda, occorre evitare il troppo avvicinarsi o il farsi cogliere dall'emozione" (a farcela sempre....) Un vivo ringraziamento per il linguaggio, laddove libri in vetta alle classifiche italiane sono un vero attentato alla formazione della cittadinanza. 
 
Splendida la seconda parte di pagina 173, come gli inizi della 154, 182 e della 189... Sottile l'appunto sul filosofeggiare, gradevolissimo il cantare sugli antenati lupeschi. ( In previsione dell'immancabile ristampa, mi permetto di segnalare l'errore di stampa a pag. 172, la settima riga dal basso). Magari è già scritto nelle recensioni, che non ho ancora guardato per non farmi influenzare e guastare il godimento della lettura, ma sarebbe interessante un approfondimento sulla gestazione cooperativa del romanzo...
 
Tante grazie, ancora, per il piacere donatomi, e buona continuazione dell'avventura a entrambe.....
 
Maura Maurelli

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